venerdì 7 dicembre 2007

22-SORTINO IN TELEVISIONE

I MONTI IBLEI ALLA "PROVA DEL CUOCO"
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SORTINO A "SERENO VARIABILE"

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Da Geo & Geo Rai  tre
"IL MIELE DEGLI IBLEI"

12 commenti:

enzo monittogianni ha detto...

8 ottobre 2009 enzo monitto a detto
gianni te la sei spassata questi 2 mesi a sortino ti sei riempito i polmoni di l'aria de cugni. saluti a tutti i sciurtinisi nel mondo
questo e il mio mail
monitto@tpg.com.au

enzo monitto ha detto...

14 ottobre
Enzo Monitto in bacheca
Gianni ieri sera o guardato il video [a sciuta di s.sofia 2009 ]che ai appena messo sul blog pur essendo a 20.000 KM di distanza per alcuni minuti o sentito la nolstagia di trovarmi a SORTINO grazie

Anonimo ha detto...

Ho visto il video "speciale monti iblei e....non ho potuto non accorgermi che Sortino brilla..per la sua assenza.In verità è citata Pantalica al suo posto...Mi chiedo se trattasi di svista dei promotori (spero non l'unione dei comuni)o piuttosto la mancanza di una efficace e seria promozione del nostro paese(fatto salvo questo splendido sito);preso più tra scempi cimiteriali imminenti(al contrario di Palazzolo dove c'è il "più bel cimitero del mondo" per Bigazzi!!) e quant'altro...forse è meglio non essere citati e ricordare solamente la NECROPOLI di Pantalica .Perdonate l'ironia.. ogni tanto ci vuole....Comunque bello il servizio.
Ossequi....

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro anonimo, effettivamente nel video al quale fai riferimento, Sortino non è minimamente citato.
Purtroppo, quando si parla di Pantalica (che fa parte del territorio di Sortino) la nostra cittadina spesso viene ignorata e al suo posto è citata Ferla.
Il motivo credo che risiede nell'annoso problema di comunicazione stradale che, arrivando dalla strada di Ferla (che ha ferito in modo irreparabile la nostra Pantalica) sembra più agevole, in quanto da questa strada si può "penetrare" nel cuore del sito.
Ricordo, quando iniziarono i lavori della strada Sortino-Pantalica, il progetto prevedeva un ponte che avrebbe collegato questa strada con quella proveniente da Ferla (ancora oggi in molte carte geografiche le due strade risultano collegate).
Qualche "inghippo" burocratico-finanziario-ambientale ha impedito tale collegamento.
Da alcuni anni, come saprai, si discute sulla realizzazione di una passerella pedonale che (a mio parere, non risolve il problema) colleghi le due strade, ma un'altra infinità degli stessi "inghippi" di allora impediscono la realizzazione di quest'opera che sarebbe sempre meglio di niente.
Ritornando al "nostro" video, non ci resta, caro anonimo, che consolarci con quello di "Sereno variabile" dove si parla solo e sempre di Sortino.

zino giaccotto ha detto...

Carissimo Gianni, intanto auguri affettuosi a te ed ai tuoi, e complimenti per la tenacia e la passione con cui porti avanti questa tua benemerita creatura. Consentimi per una volta di non concordare con le tue valutazioni (in data 8 genn.)in merito al "fa-migerato" ponte che avrebbe dovuto scavalcare la bellissima forra del fiume Bottiglieria, e collegare
la costa di Serramezzana al piano-ro di Pantalica. Gli estimatori di questo straordinario lembo di natu-ra pervenutaci miracolosamente in-tatta (o quasi)non finiscono di plaudire a quel provvidenziale "in-ghippo burocratico-finanziario-ambientale" che impedì l'orrendo
scempio di un ponte in muratura che
avrebbe sconvolto per sempre l'ar-caico, selvaggio incanto che proma-na da questo luogo unico al mondo.
Io non mi spiego infatti - scusami,
caro Gianni - perchè una strada che
arriva nel cuore di Pantalica da
ovest (Ferla) "ferisce in modo ir-
reparabile la nostra Pantalica",
mentre una strada che arrivasse da
nord (Sortino), per giunta con l'aggravante di un ponte in cemento
la abbellirebbe: è forse questione
di punti cardinali? Io sono, per e-
sempio, perfettamente convinto che
se Pantalica fosse stata deturpata
in questo modo, oggi non avrebbe ottenuto dall'UNESCO il prestigioso
riconoscimento di "sito patrimonio
dell'umanità"; e questo ci deve im-
pegnare ad evitare ogni manomissio-
ne dei luoghi... Si può discutere
invece sull'eventualità di una pas-
serella in legno, sia perchè più
intonata al sito, sia perchè a quanto pare sarebbe esistita già in
epoca bizantina; e non è vero che "non risolverebbe il problema",
perchè quel pianoro incantato e fuori dal tempo va goduto soltanto
"pedonalmente" e non affollato da
pullman turistici, che devono rima-
nere al di qua. E, per completare
la "restitutio in integrum", si do-
vrebbe smantellare anche la strada
da Ferla oltre la Sella di Filipor-
to: Pantalica percorsa solo da sen-
tieri, che bello! sognare non costa
nulla...Cari saluti. Zino Giaccotto

Gianni Di Pasquale ha detto...

Caro Zino, la tua “bacchettata” la prendo volentieri per “espiare” le mi precedenti osservazioni che, lo ammetto, sono state troppo grezze e superficiali.
A mia parziale discolpa vorrei esporre meglio il mio pensiero (con il rischio di ulteriormente aggravare la mia posizione...):
Se si potesse (con un miracolo) sanare la ferita, smantellando la strada da Ferla e riportando tutto il territorio di Pantalica allo stato precedente, sarei la prima persona che plauderebbe all’evento (miracoloso) e un ponte, sarebbe l’ultimo dei miei pensieri.
Il mio ragionamento, partiva dal fatto che, essendo ormai il corpo della nostra Pantalica irrimediabilmente mutilato (e ciò nonostante ha ricevuto il riconoscimento dell’UNESCO) e “grazie” a questa mutilazione i nostri amici ferlesi si “godono” i ...frutti turistici, pensavo (e penso) che un ponte (se ben fatto e non necessariamente in cemento) avrebbe si ulteriormente ferito il territorio ma in modo più lieve rispetto a quello che è stato fatto.
Devi sapere, caro Zino, che io ho un ...debole verso i ponti e ne puoi avere conferma attraverso un mio vecchio post del 1 aprile 2008 su “sciurtinisi no munnu 1” (cerca “expo 2015” nelle etichette del blog) nel quale ho espresso con parole e con video la mia sconfinata ammirazione verso questi manufatti umani (compreso quello sullo stretto, anche se, chi lo propone oggi, non è ai primi posti nella lista delle persone che mi sono simpatici...).
Tu abiti a Roma e i ponti sul fiume Tevere, culla di Romolo e Remo(lo...), sono tanti e uno più bello dell’altro.
Io abito vicinissimo al fiume Adda, e nella mia zona c’e un bellissimo ponte in ferro che unisce le cittadine di Paderno d’Adda con Calusco d’Adda e che, a mio parere si integra magnificamente con la natura circostante.
Potrai “ammirare” questo ponte in un secondo video dello stesso post di cui sopra.
Aspettando la seconda ...bacchettata... Un caro saluto Gianni

Capitina ha detto...

Egregi signori Zino Giaccotto e Gianni Dipa,
con interesse ho letto i Vostri scritti.
Essendo lo scrivente, titolare di un piccolo
appezzamento di terreno in contrada saraminzana,
proprio dove finisce la strada asfaltata,
non ha potuto fare almeno "d'inserirsi", anche se fuori stagione, con quanto segue:



Papparrini ri Saraminzana


Papparrini ri
saraminzana, ca
v'annacati n'menzu
n'campu ri
spighi d'orati,
accarizzati ra
oria ri punenti
a cuspettu ro
Re Suli.

Supra n'celu turchinu,
n'soave cinguettio
ri nu stormu ri
ranninnuni ca
parunu pittati,
'mmitunu i cicali,
a 'ntunari
miludiusi canti,
c'assimigghiunu a
sirinati pi
l'innammurati.

Mentri, farfalli
culurati, volunu
ri sciuri 'nciuri,
ogni tantu si
posunu, pigghiunu
sciatu, e cu sta
scusa, 'mpizzutru
s'arriposunu.

luisor ha detto...

Si, sortino è davvero un paese speciale; all'ospitalità, alle belle donne, al vino, alle glorie del passato di pantalica, bisognerà aggiungere la sensibilità d'animo che ne fa anche un paese di poeti. Del resto siamo o non siamo noi i discendenti di una civiltà iniziata nel xxx, xl o l secolo avanti cristo!?. Come possono i Ferlesi pensare di rubarci questo primato?
Bene ha fatto gianni a destinare una stanza del blog alle arti.
A proposito, "papparrini" sta per papaveri?

Anonimo ha detto...

Carissimi,
ben ritrovati.
Per la stima che ho per le vostre persone permettetemi alcune piccole note informative sulla passerella pedonale a Pantalica.
1 - il riconoscimento Unesco è stato dato con particolare rilievo al piano di gestione che prevedeva anche la paeserella pedonale, tant'è che il commissario Unesco che ha votato per Pantalica ha definito l'opera "eccezionale e indispensabile".
2 - senza peccare di campanilismo (penso di averlo dimostrato coi fatti il voler "unire" la zona montana iblea in modo paritario) va detto che la "ferita" dal punto di vista archeologico è solo dal lato ferla in quanto l'attraversamento della sella di filipporto ha distrutto le antiche vestigia e l'attraversamento stradale nel pianoro ha compromesso altre necropoli minori. Cosa diversa è invece l'attraversamento di Serremezzana che non tocca alcuna area archeolgica.
3 - gli "inghippi" che hanno bloccato la Passerella già finanziata sono da addebitarsi alle scelte di chi ha ereditato il decreto finanziato registrato dalla Corte dei Conti e non ha voluto appaltarlo per assecondare gli interessi parassitari di alcuni, così come emerge dai verbali della commissione comunale d'inchiesta, e che oggi con faccia tosta riempie di giornali di bugie.
4 - il Ponte che si doveva realizzare negli anni 60, in cemento, avrebbe distrutto la flora e la fauna ma avrebbe legato le economie della martoriata zona montana. Infatti fu bloccato dagli ambinetalisti. La Passerella pedonale a Pantalica, come dimostrato dallo studio d'incivenza ambiantale, non avrebbe alterato l'ecosistema ma avrebbe legato Sortino al suo territorio "patrimonio dell'umanità" contribuendo a muovere "le acque stagnanti". Forse è proprio questo che non è stato bloccato da ambientalisti ma da qualcuno che teme, che i sortinsi e tutti quelli della zona montana si possano nutrire a partire dalle risorse del proprio terriotorio, per vederli aggrappati invece alle solite giacche.
Ovviamente il Ponte non risolverebbe tutti i problemi, infatti accanto ad esso erano state messe in cantere altre iniziative. Ma questa è un'altra storia.
Rimango a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Un abbraccio e un augurio a tutti i sortinesi nel mondo
Orazio Mezzio

Zino Giaccotto ha detto...

Carissimi Orazio e Gianni, è ovvio
che le nostre considerazioni sono
mosse dal grande amore per le
nostre origini, per la nostra terra,per questo nostro ammaliante passato testimoniato da nobilissime tracce. Ma guai a non
partire dalla constatazione (almeno
così penso io) che PANTALICA è
talmente una cosa importante da non
potere appartenere nè ai Ferlesi,
nè ai Sortinesi, nè ai Siciliani e
nè agli Italiani, ma al Mondo, all'
Umanità, come ha decretato appunto l'Unesco: è in quest'ottica che
bisognerebbe ricondurre e
riconsiderare tutta la problematica relativa alla gestione
di questo eccezionale ambiente:
ponte, passerella, strada da Ferla,
attrezzature per migliorarne la
fruibilità senza commettere il sacrilegio di intaccarne minimamente l'arcana magìa...
Zino Giaccotto

Gianni Di Pasquale ha detto...

Carissimo Zino, effettivamente se Pantalica è stata riconosciuta dall'UNESCO patrimonio dell'umanità, è giusto che appartenga ad essa, con buona pace di Ferlesi e Sortinesi.

Un caro saluto a Orazio Mezio, al quale, per una mia personale curiosità, vorrei chiedere la seguente informazione:
La passerella, di Pantalica, in che punto pressappoco dovrebbe essere collocata?
Ti chiedo questo perché fino a qualche ora fa ero convinto che la sua collocazione fosse prevista a poche decine di metri dalla fine della strada Sortino-Pantalica, e che dovrebbe collegare (con un breve percorso pedonale) questa strada con quella proveniente da Ferla.
Un comune amico Sortinese, con il quale ho parlato qualche ora fa, è fermamente convinto che la passerella in questione sarà collocata molto più a valle, in zona bottiglieria, ed avrebbe la funzione di evitare il guado (a piedi scalzi) dell’omonimo fiume.
Certo nel primo caso sarebbe un “salto” molto ardito, al quale non avevo riflettuto, ma nel secondo caso mi sembrerebbe troppo semplice e, a mio parere, basterebbe un ponticello in pietra come quello illustrato nel famoso disegno di Dominique Vivant Denon (che ho riportato sulla fascia laterale di questo stesso blog).

Anonimo ha detto...

Certo, che rispondo. E con piacere.
La passerella approvata e finanziata è stata progettata poco sopra le vestigia dell'antico ponte. E siccome lo hanno realizzato gli antichi saggi e sperti, significa in alto rispetto al letto del fiume(per renderlo utile e preservarlo dalle piene) e più stretto (per facilitarne l'attraversamento). Questo punto si prova nell'ansa del fiume dopo la bottiglieria.
Ti posso aggiungere che la Soprintendenza diede il via libera a questa soluzione dopo che gli portai le foto dei resti (ancora visibili) dell'antico ponte.
Il nostro Andrea Gurcillo descrive sia questo ponte che il ponte di cui alla illustrazione del famoso disegno di Dominique Vivant Denon.
Comunqe il tempo di 'ncuitare un amico e ti invio il video della simulazione del progetto che è stato prodotto al Tribunale Amministrativo come prova della validità dell'opera e che ha trovato il pieno apprezzamento anche dei Giudici.

Concludo condividendo la importanza della Universalità di Pantalica e di non fare inutili lotte campanilistiche ma senza dimenticare il territorio, tant'è che unanimemente fu approvata la mia proposta di inserire nella dichiarazione Unesco i nomi dei nostri Comuni e i relativi stemmi (Sortino, Ferla, Cassaro) così come si può vedere a Palazzo Vermexio in Siracusa e nella stele di piazza Duomo a Siracusa scoperta dal Presidente della Repubblica Ciampi.
Un caro saluto
Orazio